Esposizione
Gli ibridi di Odontoglossum crescono bene in ambienti luminosi, come quelli in cui vivono i loro progenitori, orchidee epifite diffuse nelle foreste degli altopiani dell'America tropicale, ma mai al sole diretto.
In casa, durante i mesi freddi, coltivateli sul davanzale interno di una finestra (purchè non esposta al sole); in primavera, estate e per qualche settimana in autunno, spostateli sul balcone o in giardino, in un angolo esposto a nord.

Temperatura
La temperatura ottimale è compresa tra 15 e 22 °C. Gli ibridi di Odontoglossum tollerano senza problemi temperature invernali minime di 10 °C (quelle presenti in una veranda fredda o sul pianerottolo di casa) e massime estive di 28-30 °C. La differenza di temperatura tra il giorno e la notte è uno dei fattori più importanti per indurre la fioritura di queste orchidee.

Irrigazioni
Il vaso in plastica in cui sono prodotti e commercializzati gli ibridi di Odontoglossum non crea problemi di marciumi radicali.
Il fondo del contenitore, infatti, provvisto di fori lungo tutto il perimetro, presenta "piedini" alti qualche millimetro che, tenendolo staccato da terra, permettono la circolazione d'aria tra vaso e sottovaso e impediscono che l'acqua contenuta in quest'ultimo raggiunga, attraverso i fori, il terriccio. Si bagna sempre dall'alto, con l'innaffiatoio a beccuccio lungo, quel tanto che basta a impregnare i pezzetti di corteccia.
Poi si svuota il sottovaso per allontanare il liquido in eccesso. L'acqua che dovesse percolare ancora non rappresenta un problema perchè, evaporando, manterrà un pò di umidità attorno all'orchidea.
Sconsigliato, invece, riempire il sottovaso di argilla espansa, perchè l'acqua può stentare a evaporare e quindi imputridire.
Per capire se la frequenza delle irrigazioni è corretta e la quantità di acqua somministrata sufficiente, basta osservare lo pseudobulbo: se si mantiene turgido e lucido, allora l'orchidea sta bene, se appare raggrinzito, significa che ha subito uno stress idrico, oppure che la pianta è denutrita.
Anche il colore dei pezzetti di corteccia indica se la pianta ha bisogno di acqua: quando è chiaro, tendente al grigio, significa che la corteccia è asciutta e bisogna bagnare.
Un'avvertenza: se l'acqua del rubinetto fosse troppo calcarea, usate acqua demineralizzata.

Concimazioni
Gli ibridi di Odontoglossum richiedono di essere concimati tutto l'anno con un fertilizzante bilanciato del tipo 20-20-20 (specifico per orchidee) ogni due settimane, la dose è di 1 grammo per litro di acqua.
A differenza di altre orchidee, queste non esigono che la concimazione sia preceduta da un'abbondante innaffiatura: trascorse due settimana dalla precedente concimazione, anzichè innaffiarle date loto il fertilizzante.
Per far irrobustire la vegetazione e stimolare la fioritura (soprattutto quella invernale), nel corso dell'autunno somministrate per un paio di volte un fertilizzante a basso contenuto di azoto (N), medio di fosforo (P) e alto di potassio (K): per esempio quello per pomodori.

Coltivazione in vaso
Il colore del contenitore ha la sua importanza: meglio sia scuro e opaco, perchè gli ibridi di Odontoglossum non amano prendere luce diretta a livello radicale. Tuttavia, visto che si tratta di orchidee epifite è normale che nelle piante giovani le radici facciano capolino tra i pezzetti di corteccia, così come con il passare degli anni che escano dal contenitore. Allora le lasceremo crescere oltre il bordo del vaso, senza forzarle a stare all'interno, purchè le principali vi rimangano e assicurino l'ancoraggio della pianta al substrato.

Per farle rifiorire
Quando tutte le corolle sono appassite, tagliate lo stelo il più in basso possibile, nel punto in cui emerge dall'ascella della foglia che avvolge lo pseudobulbo, e togliete il bastoncino di legno che reggeva il ramo fiorito.
Poichè questi ibridi non hanno bisogno di un periodo di riposo, nel corso della fioritura, vicino allo pseudobulbo, compaiono nuovi getti fogliari che con il passare del tempo maturano e si trasformano a loro volta in pseudobulbi, ognuno dei quali darà vita a uno o due getti fiorali.
Perchè ciò avvenga, è necessario che l'orchidea senta il freddo durante la notte. Se vogliamo averle in fiore in estate, in aprile dovremo portare le piante all'aperto: le basse temperature notturne di questo mese avranno il loro effetto.
In alternativa, le si tiene in casa fino a maggio, si spostano all'aperto nei mesi estivi e le si riporta in casa tra ottobre e metà novembre, quando la temperatura notturna comincerà ad avvicinarsi ai 10 °C. Quando compare lo stelo fiorale, meglio non fissarlo ad alcun tutore, in modo che abbia un aspetto leggermente pendulo, molto più naturale.

Rinvaso e terriccio
Sconsigliato rinvasarle ogni anno per evitare danni alle radici.
Solo dopo circa tre anni dall'acquisto, quando le radici si sono vistosamente allungate e fuoriescono dal contenitore, con problemi di stabilità per la pianta, si può sostituire il vaso.
Il substrato giusto è composto da corteccia di conifera per orchidee miscelata a un 10 per cento di torba bionda.
orchid

orchid

orchid

orchid